Spumante con il metodo classico, come si realizza?

Un sistema per realizzare lo spumante in modo naturale. Questo è il così detto metodo classico, molto utilizzato anche dalle aziende vinicole italiane e particolarmente gradito a chi voglia avere la vera e propria genuinità nella produzione di questo tipo di vino frizzante.

Vediamo insieme in che cosa consiste e quali sono le sue caratteristiche principali.

Il metodo classico, o champenoise

La produzione di spumante con il metodo classico viene spesso chiamata anche produzione con metodo champenoise, in quanto prende il nome dalla regione francese dello Champagne, un famoso vino pregiato frizzante.

Questo metodo di produzione consente di realizzare lo spumante inducendo la rifermentazione in bottiglia dei vini mediante l’introduzione di zuccheri e di lieviti selezionati, chiamati liqueur de tirage.  Oltre ad essere chiamato metodo classico, questo processo viene spesso chiamato metodo tradizionale e anche metodo della rifermentazione in bottiglia.

Le fasi del metodo classico

Il metodo classico dovrà seguire delle fasi ben precise per poter portare alla creazione di un vino spumante che abbia le giuste caratteristiche.

Tramite, infatti, la rifermentazione che avviene in bottiglia, il vino ha la possibilità di acquisire la tradizionale pressione (quelle che si possono chiamare “bollicine”) che viene garantita dalla presenza dell’anidride carbonica. Questa, appunto, viene prodotta dalla fermentazione fatta in un secondo momento, con un processo che viene anche chiamato “presa di spuma”.

L’anidride carbonica non potrà uscire dal contenitore, e per questo il vino diventerà frizzante. Dopo la prima rifermentazione, si lascerà riposare il vino, e dopo il periodo di riposo avverrà quella che viene chiamata fase del remuage.

In questa fase le bottiglie vengono disposte su appositi cavalletti che consentono di porre il collo della bottiglia più in basso rispetto al fondo. Ovviamente, le bottiglie non verranno lasciate sempre nella stessa posizione per mesi, ma verranno periodicamente ruotate, in modo da far depositare le fecce dei lievi esausti a livello dell’estremità interna del tappo.

Il metodo classico si conclude, poi, con la fase di dégorgement, la quale consiste nella congelazione del vino contenuto nel collo della bottiglia. Il congelamento si realizza immergendo il collo in una soluzione liquida a bassissime temperature. Inoltre, per realizzare questa fase verrà tolto il tappo, allo scopo di far fuoriuscire il deposito insieme al tappo stesso.

A questo punto, il vino verrà rabboccato mediante l’uso di uno sciroppo di vino e zucchero, chiamato liqueur d’expedition. Grazie alla presenza, o meno, dello zucchero in questo sciroppo si avranno le diverse denominazioni dello spumante: si va dal demi-sec, fino all’extra-brut.

Il confezionamento con il metodo classico

Le bottiglie realizzate con il metodo classico verranno, poi, chiuse nuovamente con un tappo, in particolare con il classico tappo a fungo, con l’aggiunta di una gabbietta metallica. Questa eviterà che il tappo possa fuoriuscire da solo a causa della pressione del gas che si sarà formato nella bottiglia. Ed ecco, lo spumante sarà pronto e potrà essere venduto al pubblico.

Se, quindi, il metodo classico si svolge secondo queste fasi, esistono altri metodi per la realizzazione di spumanti naturali, come il Martinotti-Charmat.